Ferrari: la solidarietà sorvegliata speciale e l’urgenza della verità

don Mattia Ferrari - La Stampa
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Pubblicato su La Stampa

di don Matta Ferrari

La relazione del Copasir sul caso Paragon risponde ad alcune domande e ne apre tante altre, che devono trovare risposta.

Innanzitutto è confermato che Luca Casarini e Giuseppe Caccia, fondatori e capi missione di Mediterranea Saving Humans, sono stati sottoposti a intercettazioni preventive da parte dei servizi segreti italiani in due fasi: dal dicembre 2019 al marzo 2020, dal maggio 2020 al maggio 2024. Si aggiunge poi che l’utilizzo di Graphite di Paragon è stato autorizzato nei loro confronti nel settembre 2024, alludendo quindi a un proseguimento di quell’attività. Il periodo in cui è iniziato lo spionaggio con Graphite è proprio a ridosso della sua partecipazione alla seconda sessione del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità. La relazione del Copasir specifica che Casarini e Caccia non sono stati intercettati in qualità di attivisti umani, ma in riferimento alle loro attività potenzialmente relative all’immigrazione irregolare. Varie inchieste di autorità giudiziarie hanno già smentito negli anni la presenza di contatti tra ong e trafficanti. Spiare Casarini e Caccia non serve certo a contrastare i trafficanti di esseri umani. Tanto più che l’unico boss della mafia libica, capo dei trafficanti, che è stato catturato in questi anni è Almasri, che poi è stato prontamente riportato in Libia, dove, come abbiamo avuto modo di denunciare, la sua milizia, la RADA, continua a svolgere il proprio lavoro criminale.

Mediterranea invece soccorre le persone in mare, contrasta naufragi e respingimenti e costruisce ponti tra le associazioni, i movimenti, la Chiesa e altre confessioni: è una piattaforma che si fonda strutturalmente sulle relazioni tra le persone e le varie realtà sociali coinvolte. La prima domanda che si pone dunque è come mai siano stati spiati a questi livelli i fondatori di un’associazione che fa questo. La solidarietà è diventata così eversiva da dover essere spiata con questi potenti strumentti militari?

Dalla relazione del Copasir emerge anche che è stato spiato dai servizi. segreti italiani David Yambio, portavoce di Refugees in Libya. L’intercettazione nei suoi confronti si sarebbe svolta da parte degli organismi di informazione dal 24 luglio 2023 all’8 aprile 2024, nell’ambito di un’operazione autorizzata con una delega del 26 maggio 2020. La relazione conferma che David Yambio sarebbe inoltre stato oggetto di attività intercettiva disposta dall’autorità giudiziaria nell’ambito di un procedimento penale, come avevano riportato alcuni media. Al di là di questa ultima vicenda, su cui non si hanno ulteriori informazioni, la domanda è perché anche David Yambio sia stato sottoposto a operazioni di spionaggio anche da parte dei servizi segreti, che hanno intercettato in particolare quel telefono, come riportato, che lui utilizza ma che è intestato a me. Quel dispositivo l’ho dato a David Yambio non per beneficienza, ma perché l’attività che David svolge è squisitamente evangelica. Con quel telefono lui raccoglie il grido che sale dalla Libia, dalla Tunisia e dal deserto: raccoglie le storie di vita e le trasmette agli organismi di competenza, alle istituzioni, alla società civile, alla Chiesa, a tutti coloro che possono aiutare. In questa attività sono state raccolte anche testimonianze che sono servite per documentare i crimini di Almasri. Chi ha avuto le informazioni captate con quelle intercettazioni, non ha certo corso per aiutare. Dunque la seconda domanda è: perché ascoltare quel telefono, che raggiunge nostri fratelli e sorelle che sono vittime di persecuzioni, deportazioni, orrori indicibili e che noi cerchiamo solo di far ascoltare e riconoscere nella loro dignità dal resto del mondo?

Infine c’è una terza domanda. La relazione chiarisce che Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e io, non siamo stati spiati dai servizi segreti italiani (Ciro Pellegrino, anch’egli giornalista di Fanpage, non viene neanche nominato). Le notifiche ricevute da Meta però parlano chiaro: io ho ricevuto la notifica da Facebook l’8 febbraio 2024, insieme alla prima ricevuta da Luca Casarini. Francesco Cancellato ha ricevuto la notifica da whatsapp il 31 gennaio 2025, insieme a Luca Casarini (seconda notifica che riceveva) e Giuseppe Caccia. Secondo il Citizen Lab, quelle notifiche vanno prese sul serio. Uno spyware ha puntato i nostri telefoni e a quanto emerge non sono stati i servizi segreti governativi. Chi è stato?

Ieri poi l’agenzia Paragon ha diffuso una nota nella quale afferma: «Abbiamo offerto al governo e al Parlamento italiano un modo per determinare se il nostro sistema fosse stato usato contro il direttore di Fanpage in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali. Le autorità italiane hanno scelto di non procedere». Paragon precisa che la rescissione del contratto non è frutto di un accordo con i servizi italiani, ma una scelta autonoma dell’azienda «alla luce del rifiuto del governo italiano di procedere alle verifiche». Va detto inoltre che il Copasir non ha mai convocato le persone che hanno ricevuto notifica di Meta o di Apple che avvisava di essere vittime di attacco spyware: nessuno di noi è stato audito dal Copasir.

Data l’estrema delicatezza del lavoro che noi svolgiamo, chiunque ci abbia spiato ha captato informazioni estremamente sensibili, riguardanti non solo noi. La domanda sugli autori dello spionaggio dunque deve trovare risposta. È un interrogativo che riguarda non solo le autorità giudiziarie, ma anche le istituzioni e la società tutta, perché il giornalismo e la costruzione attiva della solidarietà, della giustizia sociale e della fraternità universale costituiscono un lavoro quanto mai delicato in una società individualista e affascinata dall’autoritarismo come la nostra. Rinnoviamo dunque l’appello alle istituzioni e alla società tutta, perché si faccia piena luce su questi misteri. Chiunque abbia a cuore il bene comune, dunque, dovrebbe sentirsi inquieto e interessato a cercare la verità.

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