Intervista a Il Fatto quotidiano
di Tommaso Rodano
“Penso che sia una buona notizia, era necessario trovare un nome e uno spirito unitario”. Il deputato del Pd Federico Fornaro saluta con un sospiro di sollievo l’accordo di coalizione in Basilicata. “Bisogna provare ad ampliare la coalizione fino alla fine e credo che l’intesa su un nome condiviso ci permetterà di giocare la partita fino in fondo anche in questa Regione”.
L’accordo è arrivato davvero all’ultima curva e dopo giorni di polemiche. È davvero così difficile programmare il percorso comune tra Pd e Cinque Stelle?
In tutte queste trattative il Pd ha sempre espresso la ricerca dell’unità e anche della migliore personalità in grado di guidare la coalizione, è stato così con la Todde in Sardegna e con D’Amico in Abruzzo.
In Piemonte non è andata proprio così. Cosa è successo?
Non è successo niente. La candidatura di Gianna Pentenero ha uno spirito unitario e non è da interpretare come un atto di scortesia nei confronti degli alleati. Noi vogliamo incontrare al più presto sia i Cinque Stelle che i centristi, il Pd si mette a disposizione della coalizione di centrosinistra.
Per il Movimento la scelta autonoma della candidata dem è il contrario del dialogo.
Io credo che in questa fase, se si vogliono fare gli accordi, occorra mettere in campo spirito unitario e disponibilità. Se ci si siede a un tavolo con questo spirito si possono trovare i punti d’incontro. Fino ad oggi in Piemonte lo spirito che ha guidato il Movimento mi è parso un altro. Ma ripeto: sono convinto che nelle prossime ore ci si possa incontrare, perché Pentenero è una personalità autorevole, competente, che conosce il Piemonte, può essere un ottimo punto di sintesi e può mettere in difficoltà il centrodestra.
L’accordo in extremis in Basilicata dimostra che comunque la priorità politica di lungo periodo è mantenere il rapporto con i Cinque Stelle?
Sì, il rapporto deve essere conservato assolutamente. Se non altro per una ragione pratica: i sistemi elettorali a turno unico disegnano e influenzano l’offerta politica; nelle elezioni a turno unico o fai un’alleanza oppure parti già sconfitto, a meno di miracoli. Se si va divisi – contro una destra che nonostante tutto ha capito questa lezione – non si fa strada. Il punto è questo. Bisogna avere lo spirito per cercare e trovare un accordo. Non bisogna puntare sugli elementi di divisione per mettere in difficoltà il tuo potenziale alleato. Servono spirito unitario e generosità, sono due ingredienti che dobbiamo mettere tutti.