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Visco: Irpef, ecco i sei scaglioni effettivi per i ceti medi

Ruggero Paladini e Vincenzo Visco - Il Sole 24 Ore
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Mario Rossi - La Repubblica

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Pubblicato da Il Sole 24 Ore

di Ruggero Paladini e Vincenzo Visco

L’obiettivo principale della strategia fiscale iniziale del governo Meloni era la Flat tax, l’aliquota unica Irpef per tutti i contribuenti. Per questo motivo, lo scorso anno il governo eliminò l’aliquota del 25% tra 15mila e 28mila euro, estendendo al tempo stesso il limite del primo scaglione da 15 mila a 28mila euro. Questo intervento fu presentato come un primo passo di avvicinamento graduale all’obiettivo dell’aliquota unica.

In verità, a causa delle detrazioni decrescenti, le aliquote effettive erano quattro per tutte le categorie di contribuenti: lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. Inoltre, al di là del numero, le aliquote erano sostanzialmente diverse per le varie categorie, configurando in realtà tre diverse imposte sul reddito. Infatti, in presenza di detrazioni decrescenti, man mano che il reddito cresce la detrazione prevista si riduce, e quindi l’aliquota marginale effettiva aumenta superando quella formale. In virtù di questo meccanismo, inoltre, i contribuenti con detrazioni più alte (i dipendenti) subiscono aliquote marginali effettive più elevate di chi beneficia di detrazioni più basse (pensionati e autonomi).

Solo dopo i 50mila euro si torna alle tre aliquote (23-35-43) per il 6% circa dei contribuenti.

Per il 2025 la legge di bilancio conferma e stabilizza i tre scaglioni formali, ma per quanto riguarda i lavoratori dipendenti introduce una modifica nella struttura delle detrazioni che porta a sei gli scaglioni effettivi con aliquote marginali per i ceti medi (tra 28mila e 50mila euro) superiori all’aliquota massima del 43%.

Gli scaglioni effettivi risultano infatti essere:
0 – 15.000 euro – 23%
15.001 – 28.000 euro – 32,15%
28.001 – 32.000 euro – 40,41%
32.001 – 40.000 euro – 56,18%
40.001 – 50.000 euro – 43,68%
oltre 50.000 euro – 43%

Notevole appare l’aliquota del 56,18%! Ciò dipende dal fatto che è stato introdotto un nuovo bonus (con percentuali decrescenti: 7,1 – 5,3 – 4,8) fino a 20mila euro di reddito con lo scopo di sostituire la precedente fiscalizzazione delle detrazioni per i lavoratori; il bonus affianca il cosiddetto bonus Renzi, rimasto invariato, compresa l’assurda clausola per cui fino a 8.173 euro esso non si applica, mentre a 8.175 scatta integralmente.

È inoltre cambiata anche la struttura delle detrazioni, introducendo una detrazione di mille euro costante fino a 32mila, e poi decrescente fino a 42mila, con lo scopo di riassorbire il gradino esistente a 35mila euro.

Si rafforza così anche l’anomalia delle tre imposte in una, dimenticando che l’imposta sul reddito era nata, e trova la sua ragion d’essere, proprio per unificare i redditi dei contribuenti: un’unica imposta con gli stessi scaglioni, e le stesse aliquote per tutti, salvo una differenziazione nelle detrazioni per tener conto delle diverse tipologie di reddito, situazioni personali, eccetera; detrazioni che dovevano essere fisse in modo da non alterare le aliquote marginali.

La situazione attuale non è equa, ma soprattutto non è seria. Essa va superata. Ciò può essere fatto facendo ricorso alla determinazione delle aliquote utilizzando una funzione continua (a sostanziale parità di gettito e di incidenza personale) con due soli parametri: a) una percentuale (ad esempio, 45%) che costituisce il limite verso cui tende l’aliquota media all’infinito, e b) una cifra fissa che consente di ottenere l’andamento desiderato per la curva delle aliquote medie; oltre ad un terzo parametro, in cifra fissa, per introdurre una detrazione differenziata a seconda delle diverse tipologie di reddito. In questo modo le tre imposte verrebbero riunificate, a parità di gettito, e nel rispetto della visione distributiva del governo di turno.

Lavoro e democrazia. Per una legge sulla rappresentanza.

Il 25 novembre si è tenuta a Roma la prima iniziativa di Compagno è il Mondo. Sono intervenuti tra gli altri: Pier Luigi Bersani, Maria Cecilia Guerra, Elly Schlein, Arturo Scotto, Michael Braun, Cristian Ferrari, Michele Raitano, Alessandra Raffi.
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L’associazione Compagno è il Mondo aderisce con convinzione alla mobilitazione straordinaria promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo per il 26 ottobre prossimo. Serve un protagonismo nuovo della società civile e delle organizzazioni politiche e sociali per mettere fine a questo lungo ciclo di guerre in Ucraina e in Medio Oriente e ridare una chance alla diplomazia. L’Italia non sta svolgendo alcuna funzione sui fronti di guerra, a partire dalla vergognosa astensione in sede ONU sul riconoscimento dello stato di Palestina. Chiediamo il cessate il fuoco a Gaza e in Libano, l’embargo delle armi ad Israele, l’ingresso degli aiuti umanitari, il rilascio degli ostaggi detenuti nelle mani di Hamas. Oggi è il tempo della pace e della fine dei massacri.

Lo ha dichiarato il presidente di Compagno è il mondo Arturo Scotto.

L’associazione Compagno è il Mondo aderisce con convinzione alla mobilitazione straordinaria promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo per il 26 ottobre prossimo. Serve un protagonismo nuovo della società civile e delle organizzazioni politiche e sociali per mettere fine a questo lungo ciclo di guerre in Ucraina e in Medio Oriente e ridare una chance alla diplomazia. L’Italia non sta svolgendo alcuna funzione sui fronti di guerra, a partire dalla vergognosa astensione in sede ONU sul riconoscimento dello stato di Palestina. Chiediamo il cessate il fuoco a Gaza e in Libano, l’embargo delle armi ad Israele, l’ingresso degli aiuti umanitari, il rilascio degli ostaggi detenuti nelle mani di Hamas. Oggi è il tempo della pace e della fine dei massacri.

Lo ha dichiarato il presidente di Compagno è il mondo Arturo Scotto.
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1 month ago

2 CommentiComment on Facebook

Pare quasi quasi, ma quasi èh, che labbiate preso nculo ... Okukkukamala, okukkukamala, okukkuka 🎶

Eravate al governo con draghi e avete votato l'impossibile, compreso soldi e armi all'ucraina Ora siete contro la guerra Ma quando fate pace con il vostro cervello?

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