Intervista a Il Corriere della Sera
di Fabrizio Caccia
«Ci fosse stato in questi anni l’articolo 14 del ddl Sicurezza – dice Arturo Scotto, deputato Pd – oggi i 330 eroi dell’ex Whirlpool di Napoli li andremmo a trovare in carcere, non in fabbrica…».
Dall’inizio alla fine della loro vertenza, 2019-2023, almeno 10 blocchi stradali: l’A1, il porto, la ferrovia, Capodichino…
«E la gente solidarizzava con gli operai, perché capiva che c’erano in ballo i posti di lavoro. Dico al centrodestra: evitiamo le ipocrisie. Vogliamo alleggerire le carceri che scoppiano e introduciamo una norma che ci riporta a Scelba? Anzi, peggio: ci avvicina a Orban».
E che pensa degli eco-attivisti che si sdraiano a terra paralizzando le strade nell’ora di punta?
«Anche per le proteste fatte in modo sbagliato, che creano problemi ai cittadini, non ci vuole più carcere, ci vuole la politica. Io ho sempre avuto grande fiducia nella capacità delle forze dell’ordine di gestire la piazza. Ma se passa la linea che il dissenso non è ammesso, non è più democrazia. Nei prossimi mesi aumenteranno i conflitti, ci sono 70 tavoli di crisi già aperti al ministero. E cosa diremo ai nostri figli? Non protestare a scuola, sennò vai in galera? Comunque ci sono delle cose che non tornano».
Tipo?
«Per i blocchi dei trattori non è prevista pena».