di Gabriele Scaramuzza
La pagina grigia scritta dal consiglio regionale del Veneto pochi giorni fa, con la bocciatura della legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, impone alla politica di fare un definitivo passo in avanti per l’approvazione di una legge di civiltà, che disciplini il fine vita e dia coerenza e valore generale alla sentenza della Corte Costituzionale del 2019.
Invero, nell’ultimo scorcio della precedente legislatura, a marzo del 2022, già la Camera dei Deputati aveva adottato un testo legislativo, che a causa della fine anticipata della legislatura non poté essere vagliato dal Senato. Esiste già, quindi, un punto di partenza che potrebbe essere reincardinato nelle aule parlamentari, solo che vi fosse la volontà politica a compiere questo atto di civiltà. (continua qui)