Bugani: cosa ci serve ancora? Breve riflessione per il centrosinistra

Max Bugani - l'Huffington post
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Mario Rossi - La Repubblica

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Pubblicato su Huffington Post

di Max Bugani

Mentre continuo a fissare, incredulo, l’immagine pubblicata qualche giorno fa dalla Casa Bianca con persone incatenate e con quelle parole orribili scritte sopra, penso: ma cosa ci serve ancora per iniziare a costruire un’alternativa seria a questa destra? Davvero non siamo tutti indignati allo stesso modo? Davvero non proviamo tutti lo stesso senso di vergogna? Cosa ci manca ancora per capire che è urgente lavorare tutti insieme a un tavolo programmatico in cui si mettono insieme i punti del lungo elenco di obiettivi condivisi? Cosa serve alle forze politiche che si autodefiniscono di centrosinistra, progressiste, moderate di sinistra, cattoliche con sani principi cristiani, costituzionaliste, progressiste popolari, progressiste indipendenti, progressiste e quel che vuoi, per capire la responsabilità che incombe su tutti noi e iniziare a tessere la tela di un futuro democratico?

Per chi non ha prosciutto sugli occhi, per chi non è ipocrita, per chi non minimizza le azioni di questa destra che avanza nel mondo, le cose sono evidenti e sono inconfutabili.

Era da 80 anni che nessuno nemmeno si azzardava a sdoganare certe parole, certi linguaggi, certi atteggiamenti, certi comportamenti che si richiamano prepotentemente agli anni più bui della storia, quelli del nazismo e del fascismo, quelli del razzismo e dell’omofobia. E poco importa se non c’è più l’olio di ricino e se non ci sono le divise naziste, quello che sta avanzando è una nuova forma di fascismo capitalista, di oligarchia ignorante, di nuovo feudalesimo spietato. E dovremmo averne tutti paura e dovremmo tutti smettere di occuparci del 2% in più o in meno al proprio partito, delle lotte intestine per il controllo interno dei partiti.

Ogni giorno gli uomini e le donne più in vista di questo nuovo corso della destra mondiale comunicano e ci dicono, attraverso frasi, immagini e comportamenti, che la pancia più gretta del Pianeta non deve più vergognarsi di provare odio, di essere razzista ed egoista, intollerante e violenta.

In un breve elenco degli ultimi mesi le destre mondiali hanno lanciato questi messaggi al mondo: i voli di deportazione sono iniziati, il saluto romano con ghigno rabbioso è esaltante, al mondo ci sono solo due generi, bisogna lasciare l’OMS e non credere più alla scienza, i disabili dovrebbero stare in classi separate, l’aborto è un reato, gli scioperi vanno precettati, il dibattito parlamentare può essere eluso, la sanità non può essere pubblica ma servono assicurazioni private, i giornalisti non allineati al potere vanno cacciati ed umiliati, la magistratura va sottomessa al potere legislativo, ecc. L’elenco potrebbe essere molto più lungo ma già così mi sembra che la reazione di sdegno dovrebbe essere abbastanza forte in ogni persona che non simpatizza per i domini autoritari e per la mancanza di libertà.

Dall’Italia si aggiungono anche le bassezze e la superficialità di chi tollera e ridacchia su politici di primo piano che mostrano mezzi busti di Mussolini, che festeggiano i compleanni su torte con l’immagine del duce, che dichiarano che gli italiani hanno la pelle bianca, che invitano la polizia a manganellare gli studenti in corteo, che cacciano giornalisti a loro invisi, che parlano di razza, che dichiarano nelle loro chat di partito che i neri puzzano e che i disabili sono menomati, che controllano militarmente la Rai, che bloccano l’uso delle intercettazioni, ecc.

Cosa ci serve ancora davanti a tutto questo per capire che ogni minuto perso, che ogni tentativo evitato e rimandato di unione, che ogni discussione sulla ricerca delle perfezione della coalizione, non fanno altro che accelerare lo scivolamento dell’Italia, dell’Europa e del mondo verso nuovi abissi?

Cosa ci serve ancora? Le cose che abbiamo in comune sono 4850, le conto da sempre da quando mi hai detto “anche tu sei nato dopo il ’50”, vogliamo la pace, istruzione e sanità per tutti, equità, giustizia, lavoro, diritti, parità di genre, salario minimo, reddito di cittadinanza, potere d’acquisto, redistribuzione delle ricchezze solidarietà, ridurre l’inquinamento, vogliamo un AI al servizio degli uomini che migliori la vita di tutti, sostenibilità, energie rinnovabili, trasporti pubblici, cibi sani, partecipazione dei cittadini, fiducia nella scienza, democrazia.

E allora cos’è? Cosa ci serve ancora? A me è bastata un’ora.

Lavoro e democrazia. Per una legge sulla rappresentanza.

Il 25 novembre si è tenuta a Roma la prima iniziativa di Compagno è il Mondo. Sono intervenuti tra gli altri: Pier Luigi Bersani, Maria Cecilia Guerra, Elly Schlein, Arturo Scotto, Michael Braun, Cristian Ferrari, Michele Raitano, Alessandra Raffi.
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Martedì prossimo alla Camera: Compagno è il mondo promuove questa iniziativa e vi invita a partecipare. Per l’accredito inviare una mail all’indirizzo nella locandina.

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