Intervista a Repubblica
di Viola Giannoli
Federico Fornaro, anche lei è tra gli spiati. Lo sapeva?
L’ho appreso domenica mattina dai giornali, che tra l’altro mi indicavano come parlamentare della Lega.
E cos’ha pensato?
Che fosse un caso si omonimia, un errore di trascrizione del nome.
E invece?
Nelle pubblicazioni successive mi indicano come deputato del Pd, allora sono proprio io.
La destra lamenta di essere unica vittima del monitoraggio abusivo.
Di certo io non sono di destra. Sono l’unico parlamentare del Pd ma ci sono altri nomi di centrosinistra.
Ha mai avuto sospetti di essere controllato?
Nessuno. Anche ora ne so quanto lei. Non so che tipo di accessi siano stati fatti né quando.
L’attività di dossieraggio sarebbe andata avanti dal 2018 al 2023.
Fino al 2022 eri capogruppo di LeU, poi sono stato eletto con il Pd. Ma non ricordo nulla che possa dare un senso a questa vicenda.
Qualche legame con la sua attività politica?
Mi viene solo in mente che ho partecipato due volte alle consultazioni di governo, magari quello…
Possono esserci altre ragioni?
Non credo proprio. Non sono un vip, ho lasciato tutta la mia attività professionale, i miei redditi sono pubblici, c’è trasparenza massima come è normale che sia. Insomma io faccio il deputato, nient’altro. Al limite scrivo recensioni di qualche libro, pubblicazioni…
Che idea si è fatto?
Su di me? Mi sembra una storia totalmente lunare. In generale credo sia giusto approfondire nelle sedi opportune, in Commissione antimafia, al Copasir.
Lei si muoverà in qualche modo?
Non lo so, mi ha sorpreso ritrovarmi in quell’elenco di nomi coinvolti, ma io sono sereno.