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Fornaro: Piantedosi chiarisca se ci sono colleghi armati in Aula

Francesco Grignetti - La Stampa
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Mario Rossi - La Repubblica

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Intervista a La Stampa

di Francesco Grignetti

L’onorevole Federico Fornaro, Pd, vuole vederci chiaro sullo sparo di Rosazza. È doppiamente interessato. Per vicinanza ai luoghi dove è avvenuto il “fattaccio” di Capodanno in quanto eletto del Piemonte Nord, ma anche «perché questa storia è ancora tutta da chiarire, mi sembra opaco un veglione che vede presenti il sottosegretario Andrea Delmastro, la sua scorta di polizia penitenziaria, alcuni famigliari di questi, e altri di Fratelli d’Italia». Per questo motivo annuncia una interrogazione parlamentare.

Fornaro, che cosa chiederà al ministro dell’Interno?

«Sta emergendo che la concessione del porto d’arma ha avuto un iter del tutto particolare. Questo a prescindere se c’è stato un diniego formale da parte dei carabinieri. Comunque i carabinieri dichiarano di aver sostanzialmente comunicato la mancanza di elementi di pericolo o di intimidazione a loro conoscenza. Resta quindi una procedura che necessita di un chiarimento: perché, in assenza di minaccia reale, come sostenuto dai carabinieri, nel caso del deputato Pozzolo la Prefettura ha deciso in maniera differente? Hanno prevalso altre motivazioni o raccomandazioni eccellenti? È abbastanza evidente che la concessione di un porto d’armi a un parlamentare in carica dovrebbe essere condizionata all’esistenza di motivazioni reali sul pericolo. Altrimenti, come dire, rientreremmo in un’altra fattispecie».

Alla Camera lei ha conosciuto l’onorevole Pozzolo?

«Di vista. Ciao, ciao. Oltretutto lui è in commissione Esteri, io agli Affari costituzionali. I colleghi mi dicono che è sempre stato uno equilibrao, mai sopra le righe».

Fatto sta che ha voluto fortemente un porto d’armi e portava la pistola ai veglioni. Magari qualche volta l’aveva in tasca pure quando era alla Camera. Le risultano altri parlamentari che circolino armati?

«Assolutamente no. Si racconta di qualche caso in passato. Chiacchiere».

E la preoccupa che i suoi colleghi si armino? Dovrete mettere i metal detector all’ingresso come chiede Angelo Bonelli dei Verdi?

«lo credo che l’ufficio di Presidenza della Camera debba affrontare certamente la questione, e anche i nostri questori. Insomma, senza voler arrivare all’immagine del famoso colonnello spagnolo Tejero, da parlamentare sarei inquieto a sapere che ci sono colleghi con la pistola. Ricordo che per guarentigia del Parlamento, le forze di polizia non possono entrare. A Montecitorio il nostro “ordine pubblico” è garantito dai commessi, che notoriamente non sono armati. Se ci fosse un referendum, mi schiererei contro il fatto che un collega possa entrare armato».

Voi del Pd battete molto su Delmastro prima ancora che su Pozzolo. 

«È la storia del veglione che non è mica chiara. Ma chi c’era davvero? Li hanno identificati tutti? È un fatto che ci sia un rapporto strettissimo e storico tra il sottosegretario e un sindacato della polizia penitenziaria. Il caposcorta, da sempre vicino all’entourage di Delmastro, in passato si è candidato. Uno alla volta, emerge che erano presenti altri esponenti locali di Fratelli d’Italia. Allora, chiediamocelo, era una festa. privata o della corrente del sottosegretario?».

Lavoro e democrazia. Per una legge sulla rappresentanza.

Il 25 novembre si è tenuta a Roma la prima iniziativa di Compagno è il Mondo. Sono intervenuti tra gli altri: Pier Luigi Bersani, Maria Cecilia Guerra, Elly Schlein, Arturo Scotto, Michael Braun, Cristian Ferrari, Michele Raitano, Alessandra Raffi.
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