D’Attorre: Gentiloni per il riarmo? Facciamo votare gli iscritti dem

Wanda Marra - Il Fatto quotidiano
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Mario Rossi - La Repubblica

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Intervista a Il Fatto quotidiano

di Wanda Marra

«Il piano di Von der Leyen è insostenibile sia perché promuove un riarmo su base nazionale, sia perché implica un mostruoso aumento della spesa per armamenti. Il primo obiettivo della difesa europea dovrebbe essere una razionalizzazione e un contenimento della spesa militare europea (che in termini cumulati è già oggi la seconda al mondo), non un suo aumento». Alfredo D’Attorre, responsabile Università e Ricerca del Pd, è decisamente contro il piano Ursula.

Quali sono i punti critici di ReArm Europe?

Non ha senso partire dall’acquisto di armi (che per molti anni sarebbero armi americane) senza chiarire quale siano il soggetto politico, il progetto strategico e i meccanismi di governance di cui questa difesa dovrebbe essere strumento. Stiamo parlando dell’Ue a 27? Di un suo nucleo più ristretto? Dei Paesi Nato esclusi gli Usa? E quale sarebbe la finalità di questa difesa europea? Prepararsi a uno scontro finale con la Russia? Davvero pensiamo che, mentre si avvia un disgelo con gli Usa, la Russia progetti di invadere un paese Ue o Nato?

Schlein ha aperto a una cooperazione rafforzata. D’accordo?

La cooperazione rafforzata va nella direzione giusta di individuare il nucleo di Paesi che vogliono davvero procedere verso un’Unione di tipo federale. Oggi il vero deficit dell’Europa non è militare, ma politico. Senza contare che il piano Ursula implica una nuova stagione di austerità e di tagli alla spesa sociale.

Per i falchi non c’è tempo di colmare il gap politico.

Non si può parlare di difesa comune senza chiarire a chi risponderebbe, quale sarebbe l’organo politico alla guida. Senza sciogliere questi nodi, stiamo parlando solo di riarmo nazionale. Che è poi quello che Trump chiede.

Gentiloni dice che VdL va nella direzione giusta. 

Il Pd è un partito plurale, ma poi conta la sintesi della segretaria. Se si volesse contestare più radicalmente questa sintesi, potremmo verificare a un certo punto cosa pensano i nostri iscritti ed elettori su un tema così importante.

Non c’è il rischio di una rottura con il Pse?

Il Pd può aiutare anche le altre forze del Pse ad assumere una posizione più avanzata. Ciò da cui non possiamo isolarci è il senso comune della nostra gente.

Non teme un’implosione del Pd?

No. Credo che la posizione di Schlein corrisponda all’orientamento di larghissima parte dei nostri elettori. Qualcuno dice che al piano Ursula bisognerebbe cambiare il nome, ma il nome almeno ha il pregio della sincerità. Il problema è la sostanza.

Molti dicono che Schlein va bene come segretaria, non come premier. 

Chi guiderà il Paese lo decideranno gli elettori, non qualche sinedrio di “competenti”.

Intanto la piazza del 15 marzo ha una piattaforma confusa. 

La piazza va qualificata. Bisogna chiarire che l’Europa non può essere ricostruita a partire dalle armi. Sono d’accordo con Montanari: i militanti di Pd, M5S e Avs dovrebbero “invadere” quella piazza, portando una bandiera della pace con quella europea.

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Il 25 novembre si è tenuta a Roma la prima iniziativa di Compagno è il Mondo. Sono intervenuti tra gli altri: Pier Luigi Bersani, Maria Cecilia Guerra, Elly Schlein, Arturo Scotto, Michael Braun, Cristian Ferrari, Michele Raitano, Alessandra Raffi.
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